L'ordine
Deontologia

PRINCIPI DI DEONTOLGIA ED ETICA PROFESSIONALE
DISPOSIZIONI E NORME DA OSSERVARE

 

1. I colleghi sono pregati di segnalare alla Segreteria dell'Ordine le eventuali inesattezze ed omissioni che rilevassero nel presente Albo professionale.
2. Qualsiasi variazione interessante la tenuta dell'Albo dovrà essere segnalata con lettera raccomandata A/R o PEC, al Consiglio dell'Ordine entro il 15 settembre.
3. Le dimissioni dall'Albo professionale o il trasferimento ad Albo di altra provincia, devono essere richieste per iscritto, indirizzando la lettera raccomandata A/R o PEC al Presidente dell'Ordine, entro il 30 settembre di ogni anno; l'invio dopo tale data comporta il pagamento della quota associativa relativa all'anno venturo.
4. Le domande di nuove iscrizioni dovranno essere indirizzate al Consiglio dell'Ordine, corredate dalla prescritta documentazione.
5. E' fatto obbligo a tutti gli iscritti all'Albo professionale di osservare, nella compilazione delle specifiche, la tariffa professionale. Gli iscritti che intendono ottenere la liquidazione di parcelle, dovranno inviare alla segreteria del Collegio, a mezzo plico raccomandato, tre copie della parcella , il fascicolo degli elaborati , la delibera di incarico e n°. 01 marca da bollo da 16,00 Euro. La produzione degli elaborati è elemento indispensabile per ottenere la liquidazione dalla Commissione preposta alle liquidazioni.
6. Le quote annue dovranno essere versate nei termini e secondo le modalità stabilite dal Consiglio del Collegio ai sensi della Legge 10 Giugno 1978 n.292. In caso di mancato pagamento l'iscrizione all'Albo può essere sospesa a termini della Legge 3 Agosto 1959, n.536.
7. Gli iscritti hanno l'obbligo di segnalare al Consiglio dell'Ordine quei colleghi che esercitano la professione senza essere iscritti all'Albo professionale.

 

 

PRINCIPI DI DEONTOLOGIA ED ETICA PROFESSIONALE

 

Molte volte, in ossequio all'art.2 Legge 25/04/1938, n.897, che attribuisce alla "specchiata condotta morale"una condizione precipua per l'esercizio della libera professione, si è tentato da più parti di compilare un codice o di predeterminare delle norme di deontologia e di etica professionale, ma nonostante la buona volontà e gli sforzi compiuti, non si è mai giunti ad una esauriente trattazione del problema.
Deontologia infatti (dal Greco "DEON" - dovere e "LOGOS" - discorso, trattazione) dovrebbe comprendere nella sua accezione etimologica, oltre a quel complesso di norme già codificate, anche quell'insieme di imperativi categorici che, fondati più propriamente, potrebbero definirsi di "CORRETTEZZA PROFESSIONALE".
Non così facile appare invece compilare schematicamente un'Etica professionale se per Etica (dal Greco "ETHIKA" - morale) dobbiamo intendere, con un significato molto più ampio, le dori morali del singolo con la sua autodisciplina e sensibilità, fondate su basi religiose , educative, sociali, etniche, tradizionali, storiche, politiche, economiche contenute nelle virtù individuali e che si esprimono, nella compagine sociale, con una più intensa umanità.
Pur tuttavia, poiché in virtù della "specchiata condotta morale", spesse volte i Collegi sono chiamati a dover giudicare comportamenti e fatti contrari e disdicevoli al decoro professionale e che comportano un decadimento della stima e del prestigio di cui dovrebbe godere il professionista, è opportuno dare un indirizzo e segnalare quei principi o criteri informatori che sono la base di una corretta coscienza professionale elevandolo al di sopra della semplice prestazione d'opera retribuita.
Essendo difficile e impossibile una codificazione in tal senso che vincoli legislativamente i soggetti destinatari, ferme restando le libere scelte individuali, viene tratteggiata un'utile guida, a guisa di galateo, che ricordi al libero professionista , nell'esercizio quotidiano della sua professione, che egli:
- è obbligato all'osservanza del segreto professionale (1);
- adempie ad una funzione sociale e di pubblica utilità (2);
- deve assolvere l'esercizio della professione con scienza e coscienza, diligenza e fedeltà (3);
- deve vivere in spirito di colleganza e solidarietà leale, sollecita e deferente con i suoi colleghi per la salvaguardia ed il rispetto della loro e della propria dignità ;
- deve improntare l'esercizio della professione esulando da igni differenza religiosa, politica, di classe sociale, razza e nazionalità;
- non deve compiere, sotto qualunque forma, atti di concorrenza sleale, ferma restando la libertà della prestazione gratuita (4);
- deve esercitare la sua attività e disciplinare i suoi rapporti con una condotta debitamente rispettosa verso organismi gerarchici ed enti pubblici legittimamente costituiti (5);
- deve evitare di procurarsi clientela con illecita pubblicità, con procacciatori d'affari o millantando influenze ed aderenze politiche, sociali e di classe presso enti e persone;
- è obbligato all'applicazione della tariffa professionale e delle successive modifiche;
- non deve in modo assoluto apporre la propria firma, anche senza compenso, a progetti ed a lavori eseguiti da altri;
- non deve assumere alcun pubblico incarico o ufficio in vertenze nelle quali egli si sia già comunque pronunciato o un suo abituale cliente sia interessato;
- nei contrasti tra colleghi, prima di adire le vie legali, deve, per buona norma, tentare un'amichevole composizione con una soluzione arbitrale interessandone il Presidente del Collegio perché interponga i suoi buoni uffici.

 

(1) V.artt.622 C.P. e 351 C.P.
(2) V. art.359 C.P.
(3) V. art.2232 C.C.
(4) V. art.2598 C.C.
(5) V. artt.338 e 233 C.P.P.

 

 

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